La pesca del polpo a Ostuni, così come in tutte le località di mare, è tradizione plurisecolare. Vi si dedicano pescatori professionisti e amatori. Si pratica dagli scogli o con la barca dai 2-3 ai 15 metri circa di profondità e la tecnica è relativamente semplice: basta un filo di nailon alla cui estremità si assicura un granchio di pelo o una zampa di gallina con del piombo che, mentre la barca si muove sospinta dalla corrente, striscia sul fondale compiendo piccoli balzi per attirare l’attenzione dei polpi. Quando la lenza tenuta a mano si appesantisce, viene tirata su lentamente e, con l’aiuto di un retino, si cattura il polpo. Perché non soffra inutilmente, gli si da un morso nei centri vitali del cervello così la morte è istantanea. Queste immagini possono sembrare cruente, ma senza dubbio così il polpo soffre pochissimo. Una volta a terra, i polpi si ‘arricciano’, cioè si sbattono e si strofinano sugli scogli per ammorbidirne le carni. PERIODI di PESCA del POLPO Premesso che ci sono molte differenze a seconda della zona, più semplice indicare in quali periodi in media si pesca di meno il polpo: Maggio, Giugno, Luglio e Agosto, cio durante i mesi in cui l'acqua più calda. Questo per una ragione fondamentale: i polpi cercano 'refrigerio' in acque più profonde. I restanti mesi, cioè da settembre ad aprile, rappresentano il periodo più indicato per la pesca al polpo. ATTENZIONE!!!: SOPRATTUTTO DA OTTOBRE A DICEMBRE, I POLPI SI RIPRODUCONO PER CUI E' DAVVERO ODIOSO CATTURARLI IN QUESTO PERIODO!!! Il polpo è un animale, per di più intelligente (questo uno dei motivi per cui chi scrive non li cattura più!). Se vogliamo dimostrare di essere più...INTELLIGENTI di lui, non peschiamolo quando si sta riproducendo. PESCA del POLPO dagli SCOGLI Oltre a stivali alti in inverno o di scarpe resistenti in estate, ci si deve munire di una pertica (meglio una canna anche non di bambù), lunga almeno un paio di metri alla cui sommità si applica una piccola ruota girevole o si pratica una scalfittura per far passare il filo di nylon e impedire che esca dal 'binario'. Infine un retino abbastanza grande con il manico più o meno della stessa lunghezza della pertica. Il filo viene arrotolato intorno a un sughero rettangolare o a un legno e lo si srotola e arrotola, a seconda della profondità dell'acqua. All'altro capo del filo, ovviamente c'è la lenza (vedi Preparazione della polpara). Ci si muove lentamente, sostando spesso e calando la lenza fino a toccare il fondo. Poi si fa saltellare la lenza sul fondo stesso, lasciando e rilasciando il filo di una decina di centimetri. In pratica, con la mano sinistra si tengono retino e canna abbassata sul mare, mentre con la mano destra si fanno fare i saltelli alla lenza. Se il polpo si attacca all'esca (granchio e/o zampa di gallina), si avvertirà un peso, non uno strattone. a quel punto, si tira pin piano ma con costanza, il filo predisponendosi a recuperare il polpo prima che esca dall'acqua, passando il retino nella mano destra. Questo tipo di pesca si fa soprattutto da ottobre a dicembre, benchè nessuno vieti di provare anche in altri mesi. L'acqua meno fredda verso riva, richiama i polpi sotto costa.