Nel XVIII secolo in quasi tutte le città del Salento colpite dal terremoto del 20 febbraio 1743, si assistette all'abbattimento delle medievali cinte murarie, sovente edificate su precedenti fortificazioni risalenti in taluni casi al periodo messapico e bizantino, per recuperare nuove aree edificabili. La storiografia ottocentesca di impronta municipalista rimarca continuamente questo dato quando delinea lo sviluppo dei centri urbani salentini tra il XVIII ed il XIX secolo. Passando in rassegna le cronache di storici locali, sovente rimaste inedite, i protocolli notarili, le platee delle Università e quelle degli ordini monastici, dei capitoli e delle mense vescovili, ci rendiamo conto del fenomeno in tutta la sua estensione e capiamo i motivi per cui il rococò divenne un fenomeno architettonico così diffuso da Martina Franca a Ostuni, da Nardò a Francavilla Fontana, ed in tanti altri luoghi duramente colpiti dal sisma in tutta la vasta provincia dell'antica Terra d'Otranto.
Le mura di Ostuni, riedificate nel basso Medioevo dagli Angioini, tra il 1350 ed il 1356, con la tecnica della costruzione a "sacco" e successivamente ampliate verso Mezzogiorno dagli Aragonesi tra il 1487 ed il 1507, su progetti redatti da architetti venuti con Alfonso duca di Calabria, andarono in gran parte abbattute nel Settecento per volere dei sindaci e dei decurioni di quegli anni, impossibilitati a riparare i danni patiti dalle cortine e dalle torri, e finirono in gran parte inglobate in strutture private. La lottizzazione delle mura permise l'aumento delle rendite pubbliche mediante la riscossione dei censi e i protocolli notarili testimoniano ampiamente l'accaduto: gli antichi amministratori annotavano nella "Platea" delle rendite universali tutti i "fondi di muraglia per edificar case" ceduti ai privati. Una testimonianza dell'integrità delle mura ci è data dallo storico e sacerdote Giuseppe Melles, che nel 1811 scrisse un breve saggio storico sulla città ricordando come durante gli anni della sua giovinezza fosse possibile passeggiare lungo tutto il perimetro della cinta muraria e sulle torri ancora sgombre di edifici.
La cinta muraria prima e durante il restauro del 1998-2000 ▼
Un torrione prima del restauro del 1998-2000
Le mura prima del restauro del 1998-2000
Le mura prima del restauro del 1998-2000
Le mura prima del restauro del 1998-2000
Le mura durante i lavori di restauro del 1998-2000
Le mura durante i lavori di restauro del 1998-2000
La cinta muraria prima della tinteggiatura del 2021 ▼
La cinta muraria prima della tinteggiatura del 2021
Un torrione prima della tinteggiatura del 2021
La cinta muraria prima della tinteggiatura del 2021
La cinta muraria prima della tinteggiatura del 2021
La cinta muraria prima della tinteggiatura del 2021
La cinta muraria prima della tinteggiatura del 2021