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Brani tratti dal libro "La Chiesa della Madonna della Nova in Ostuni dal Medioevo all'Età Moderna" edito da Congedo (2004), la cui consultazione è consigliata per meglio apprezzare i dettagli storici e fotografici curati dal prof. Luigi Greco, da don Cosimo Legrottaglie e dalla prof. Enza Aurisicchio.
-Nota del webmaster- Una chiesa in una grotta (o una grotta in una chiesa?): bellissimo! Quando la si vide per la prima volta, colpisce immediatamente la sua posizione: sembra, infatti, voler sfuggire alla vista dei passanti per proporre le bellezze che racchiude, solo a chi davvero vuole conoscerle.

La chiesa santuario di santa Maria della Nova è con fondati motivi considerata la più antica chiesa dedicata alla Vergine esistente in Ostuni. Santa Maria della Nova è una chiesetta del XVI secolo, situata all'interno di una lama, in una località un tempo detta "Li Furchi", cioè luogo di ricovero di animali selvatici, dalle linee architettoniche goticheggianti in una facciata che mostra un portale ogivale sormontato da una rosetta e col coronamento formato da una teoria di archetti trilobati su cui svetta un modesto campanile. Fu, infatti, edificata intorno al 1560 e costituisce l'ultimo esempio di struttura gotica in Ostuni modellata sui riferimenti stilistici offerti dalla cattedrale. La chiesa fu probabilmente fatta edificare dalla nobile famiglia Zaccaria, tra le più illustri ed antiche famiglie iscritte al sedile dei nobili detto di San Biagio. Nessun documento scritto attesta l'origine di quella che fu la chiesa primitiva esistente nella cavità rocciosa posta dietro l'attuale realizzazione architettonica risalente ai primi decenni del Cinquecento. Il geologo Cosimo de Giorgi nella sua monografia La Provincia di Lecce, data alle stampe nel 1882, ci fornisce per la prima volta una dettagliata relazione sullo stato materiale di questa vetusta chiesetta dedicata alla Madre di Dio: Dopo un chilometro da Ostuni ci fermeremo un momento dinnanzi ad una rustica chiesetta, detta Madonna della Nova, che resta a sinistra del ponte dello stesso nome e ad un livello più basso della via. Nella facciata vedremo una porta sormontata da una lunetta, chiusa da un arco a sesto acuto leggermente compresso, ed una finestra circolare a trafori intagliati a fiorami, più un fregiodelicato ad archetti sotto la cornice. Fu costruita nel XVI secolo (1561); Ciò che invece si mostra mutato è certamente l'interno della piccola chiesa con copertura a volta poggiante direttamente sui muri perimetrali. Delle linee e decorazioni barocche un tempo esistenti in chiesa, si scorge al presente soltanto l'altare in pietra gentile di fattura settecentesca, fatto eseguire nel 1761 dal cappellano Antonio Taberini. E' comunque da ritenere che tutto l'interno della vetusta chiesa fosse stato rivisitato durante il Settecento e ricoperto di stilemi più in sintonia coi gusti di quel tempo. Ma il nuovo ed il barocco nell'interno hanno totalmente sostituito l'antico. Il de Giorgi colloca la chiesa di S. Maria della Nova a sinistra della strada Consolare (la statale 16 di oggi), lasciandoci alle spalle l'abitato e percorrendo la provinciale in direzione Ostuni-Carovigno, esattamente come la si osserva ai nostri tempi. L'impaginato della facciata sormontato da un agile campanile a vela a due fornici, non ha subito alcuna alterazione lungo i suoi cinquecento anni di storia. Segue a pag. 2



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