La storia, come spesso accade, si ripete. Venti anni dopo, infatti, Ferdinando rifiuta di concorrere alle spese per il restauro delle mura e, trascorsi pochi giorni, vende per settemila ducati, e senza alcun preavviso, la città di Ostuni e la torre di Villanova a Caterina Sanseverino, contessa di Tagliacozzo. La signoria di Caterina, moglie di Roberto Orsini, il celebre 'Cavaliere senza paura', dura poco; nel 1495 il re di Francia Carlo VIII, dopo aver sottomesso le regioni dove erano passate le sue milizie, arriva in Italia occupando Firenze, governata da Piero dei Medici, marito di Alfonsina, figlia di Caterina Sanseverino. Di conseguenza, Ostuni subisce lo stesso destino. Gli Ostunesi sono ancora una volta entusiasti di essersi liberati dalla schiavitù della contessa e propongono a re Carlo gli stessi Capitoli che erano stati presentati nel 1463 al re Ferdinando. Ancora una volta i privilegi ottenuti sono di breve durata: con la stessa velocità con la quale era arrivato, Carlo abbandona precipitosamente Napoli, per far ritorno in Francia. Gli Aragonesi hanno la meglio: a capo delle truppe giunge in Ostuni Federico, fratello del re Ferrante acclamato dagli Ostunesi che, finalmente, poterono godere di un periodo di relativa tranquillità. Verso la fine del 1400, era in pieno allestimento la cattedrale. In quegli anni, si trasferì in Ostuni una colonia di ebrei Ancora guerre, saccheggi e carestie costringono nel 1503 molti abitanti di Ostuni a emigrare; in tale periodo la città conta pochi ‘focolari’ (circa cinquemila abitanti).In conseguenza a faide interne, unite alla discesa delle orde di Lautrec, alleato dei Veneziani che la saccheggiano, Ostuni vive un momento storico tra i più drammatici. Ancora una cessione avvenuta nel 1507: Ostuni, Villanova e Grottaglie, vengono annesse al ducato di Bari che, a sua volta, viene concesso a Isabella d’Aragona, moglie dell’erede del ducato di Milano, Gian Galeazzo Sforza. Isabella è colta e ama le arti, così per Ostuni inizia un'era di grande rigoglio sotto tutti i punti di vista: nel 1509 la fortificazione delle mura arriva alla chiesa di S. Nicola e viene costruita una nuova piazza, denominata del moro, non già per intitolarla ad un qualche personaggio dalla carnagione scura, quanto per la presenza di un grande gelso. Insomma, sotto la signoria di Isabella, Ostuni vive un vero e proprio momento d’oro, un’era rinascimentale che, in qualche modo, ripaga gli ostunesi delle innumerevoli vessazioni subite. Isabella si avvale di insigni collaboratori tra i quali il vescovo Giovanni Bovio e Bona Sforza (sua figlia), alunna del più celebre umanista di Terra d’Otranto, Antonio de Ferrariis detto il Galateo. Isabella muore nel 1524 e Ostuni passa in forma di dote alla figlia Bona Sforza, seconda moglie di Sigismondo I re di Polonia. Anche durante il suo governo, Ostuni gode di un regime liberale e magnanimo. In particolare nel 1539, Bona Sforza fa costruire torri costiere lungo tutto il litorale, al fine di prevenire eventuali sbarchi da parte dei Turchi. Queste torri (ancora esistenti come quella di Torre Pozzella, del Pilone, di Villanova e altre ancora), erano permanentemente presidiate e comunicavano tra loro attraverso falò accesi alla bisogna. Con la morte di Bona Sforza, avvenuta nel 1557, ritorna l’era delle 'svendite' e Filippo II entra in possesso dei suoi feudi. Continua a pag. 5



Carlo VIII
Carlo VIII
Isabella d'Aragona
Isabella d'Aragona
Bona Sforza
Bona Sforza
Stemma della famiglia Sanseverino
Stemma della famiglia Sanseverino
Stemma degli Aragonesi
Stemma degli Aragonesi
Filippo II
Filippo II